Sterilizzazioni

STERILIZZAZIONE DEGLI STRUMENTI

Nello studio Estetica Dentale la sterilizzazione dello strumentario avviene tramite l’utilizzo di autoclave, a temperature superiore a 100 °c per garantire l’assoluta sterilità si esegue il seguente protocollo:

Raccolta gli strumenti dopo l’uso vengono raccolti in appositi contenitori.  Decontaminazione gli strumenti vengono immersi in una idonea soluzione decontaminante. Lavaggio li strumenti vengono lavati per rimuovere i residui di sostanze organichee inorganiche. Risciacquo gli strumenti vengono abbondantemente risciacquati Asciugatura gli strumenti vengono asciugati con un panno di carta monouso. Controllo e manutenzione gli strumenti vengono controllati nella loro integrita’e funzionamento e, se necessario lubrificati. Confezionamento gli strumenti vengono imbustati e su ogni busta viene apposta una etichetta con impressa la data del confezionamento.Sterilizzazione in autoclave gli strumenti vengono inseriti in autoclave per il ciclo di sterilizzazione. Ogni ciclo di autoclave è identificato da un rapporto stampato che viene conservato in un apposito registro. Se non utilizzati, entro 30 giorni dal confezionamento, sono nuovamente sterilizzati con cadenza periodica programmata, sono effettuati una serie di test per verificare il corretto funzionamento dell’autoclave (bowie dick test, vacum test, elix test, test biologico) durante tutti i passaggi gli operatori sono protetti da idonei guanti e occhiali protettivi. 

IL MONOUSO

nello studio Estetica Dentale, tra un paziente e l’altro, tutte  le  superfici  dell’ambulatorio  potenzialmente interessate dalla terapia  ( poltrona, riunito, piani di lavoro….)  Sono  disinfettate con  prodotti germicidi ,in tutti i casi in cui non e’ possibile sterilizzare in autoclave le attrezzature e i materiali utilizzati nel corso della seduta odontoiatrica, si ricorre a materiale monouso.e’ il caso, ad esempio, dei guanti e delle mascherina del dentista e dell’assistente, delle mantelline per il paziente, dei bicchieri , delle canule  da aspirazione, delle protezioni per il poggiatesta della poltrona, delle protezioni per le maniglie della lampada, e di quant’altro non possa  essere sterilizzato in autoclave tali oggetti sono utilizzati per ogni singolo paziente e poi  definitivamente  eliminati  alla  fine di ogni seduta.
Gli amministratori di Estetica Dentale sono impegnati a organizzare e coadiuvare l'attività di studio e laboratorio, utilizzano varie forma di comunicazione per informare i propri pazienti e far conoscere al pubblico, le varie terapie dentali fruibili presso le nostre sedi. Il personale si avvale di programmi dedicati per la gestione contabile e di certificazione dentale, e attento alle necessità dei nostri pazienti, in modo da trovare soluzioni individuali.

 

Il Workflow digitale

Il flusso di lavoro digitale

può essere diviso schematicamente in quattro fasi: acquisizione, elaborazione, produzione e applicazione clinica.

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La prima fase

è quella dell’acquisizione dei dati: il passaggio, cioè, dal reale al virtuale. Per la virtualizzazione di parti anatomiche è necessario impiegare scanner 3D. Pertanto, si procede a scansione delle arcate del paziente con scanner intraorale e/o la scansione di una impronta (analogica), laddove necessario – per esempio nel caso di pazienti che dovranno ricevere impianti dentali –, ad esame radiografico 3D attraverso cone beam computed tomography (Cbct). Tale fase di acquisizione viene completata dalle fotografie intraorali con macchina fotografica digitale e, laddove possibile, da scansione del viso del paziente tramite scanner facciale. Questi ultimi apparecchi sono ancora poco diffusi in odontoiatria, ma diverranno presto di uso comune per lo smile design 3D.

La seconda fase

 di lavoro è interamente virtuale e prevede l’elaborazione dei dati acquisiti attraverso software di Computer Assisted Design (Cad). Per esempio, nel caso di posizionamento di impianti tramite una procedura di chirurgia guidata, la fase di elaborazione o processazione delle immagini prevede la sovrapposizione delle informazioni sui tessuti dento-gengivali raccolte con scanner alle informazioni sull’anatomia ossea raccolte con Cbct. Si procederà poi alla pianificazione dell’intervento chirurgico in software di Cad chirurgico, decidendo posizione, profondità e inclinazione degli impianti, e disegno della dima per la chirurgia guidata. Nel caso invece di corona o ponte, tali restauri saranno modellati all’interno di software di Cad protesico, partendo dalla scansione intraorale dei monconi del paziente, opportunamente preparati.

La terza fase

è quella della produzione. Si passa, pertanto, dal virtuale al reale, fabbricando fisicamente quanto progettato in precedenza. In questa fase entrano in gioco macchinari come fresatori e stampanti 3D. I fresatori sono impiegati per la produzione di corone, ponti, restauri protesici fissi su denti naturali e impianti; le stampanti 3D sono più comunemente utilizzate per produrre modelli delle arcate o dime chirurgiche. La fase produttiva è governata da software di Computer Assisted Manufacturing (Cam) che indicano alle macchine le strategie per ottimizzare la produzione dell’oggetto desiderato.
, infine, è quella dell’applicazione clinica. L’odontoiatra applica il restauro protesico o procede all’intervento di chirurgia guidata utilizzando la dima chirurgica stampata o fresata, in diversi materiali.

 

 

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Quali sono i vantaggi che un flusso di lavoro digitale offre?  Ripagano dei costi sostenuti per attrezzature e formazione?

I vantaggi del passaggio al digitale sono enormi ed è difficile sintetizzarli in poche parole.Tra i principali vantaggi inserirei sicuramente una migliore diagnosi e pianificazione del trattamento, con possibilità di studiare e pianificare le nostre terapie nel dettaglio e in 3D, siano esse protesiche, chirurgiche o ortodontiche. Un altro vantaggio è il controllo della qualità dei processi produttivi, con standardizzazione su livelli medio-alti, per esempio, dei restauri protesici in materiale altamente estetico. In chirurgia aumenta la sicurezza attraverso il posizionamento guidato degli impianti (possibilità di full-digital workflow) e l’utilizzo di innesti di sintesi custom-made, personalizzati sul difetto del paziente. Abbiamo poi una riduzione dei costi, legati non solo ai processi produttivi ma anche ai materiali di consumo; una riduzione dei tempi del trattamento; una percezione di qualità elevata da parte del paziente, con il quale comunicheremo molto meglio. Il paziente vede immagini di qualità, in 3D, può navigare all’interno del proprio progetto “dedicato”, comprende esattamente i diversi passaggi e pertanto è in grado di accettare con maggior facilità le spese legate a trattamenti anche complessi. Nell’era della comunicazione digitale, questo fa la differenza.

Ortodonzia fissa

Damon™ Q

L’ortodonzia fissa tradizionale si avvale di apparecchi fissi che non possono essere rimossi dal paziente. L’apparecchio è composto da due parti: i bracket cementati sui denti e gli archi metallici che collegano i singoli elementi e permettono gli spostamenti grazie alla loro forza elastica.Tale tecnica di legatura ha sviluppi tecnologici per l’auto-ligazione passiva a basso attrito.
Quando può essere considerata una parentesi più di un normale sviluppo del prodotto? Quando apre nuove porte per praticare efficienza, flessibilità clinica, comfort del paziente ed estetica. Il metallo Damon Q è un importante passo avanti nella tecnologia di auto-ligazione passiva a basso attrito che offre molto di più dei denti dritti.
Basso profilo e dimensioni ridotte ottimizzano la profondità della fessura per dare una finitura meticolosa. La slitta incorpora la tecnologia innovativa SpinTek ™ con design smussato per facilitare l'innesto dell'arco. Fornito con misuratori di posizionamento ad alta precisione e due slot per cavi ausiliari per nuove applicazioni di trattamento.
Sia che tu stia iniziando a usare l'auto-legatura o che sia già un utente esperto, Damon Q fornirà movimenti dentali più controllati e porterà risultati clinici eccezionali.
Quattro pareti piene con profondità di scanalatura ottimizzate - comprese tolleranze più strette sui supporti anteriori inferiori - offrono un migliore controllo della rotazione e un movimento rapido del dente a basso attrito per una finitura superiore.
La struttura in acciaio inossidabile 17-4 stampata a iniezione di metallo offre resistenza e durata eccezionali nel corso del trattamento.

 

 

Damon™ Clear 2

combina le proprietà della tecnologia auto-legante passiva a basso attrito con l'estetica richiesta dai pazienti attenti all'immagine. Il risultato è un apparecchio cristallino che va oltre ogni aspettativa estetica e funzionale. una vera innovazione in trasparenza.  
Staffe auto-leganti passive completamente estetiche, dal design ineguagliabile.
Il materiale in allumina policristallina (PCA) è resistente alle macchie di caffè, senape, vino rosso e altri agenti.
Elimina la necessità di elastomeri, che macchiano e raccolgono i batteri durante il trattamento.
Avanzata tecnologia di auto-ligazione passiva con bassa forza di legatura, che riduce al minimo la resistenza di attrito per un movimento dei denti più efficiente.

 

Spark Aligner Clear

Spark Aligner Clear

Il sistema di allineatori Spark si avvale del supporto di:
– Un software Approver 3D esclusivo e brevettato
– Una squadra dedicata alla progettazione dei casi
– Una squadra focalizzata all’assistenza dei clienti
Il nostro obiettivo comune é di creare l’obiettivo comune di creare le migliori opzioni di trattamento per il vostro paziente. Perché accontentarsi di meno ?

 

Insignia

è un sistema di staffe completamente personalizzato che offre la più recente tecnologia nell'ortodonzia digitale. Con un'innovazione ineguagliata, questo sistema offre ai medici uno strumento per progettare e fornire risultati precisi ed efficienti.
37% in meno di tempo di trattamento *
7 meno visite d'ufficio in media *
Differenzia con Digital e fai crescere la tua pratica
Le tre caratteristiche principali di Insignia:
Staffe personalizzate al 100%
Guide di posizionamento chiare e precise (maschere)
Archwires su misura: Niti, CuNiTi, TMA, SS

Protesi

Le protesi

L’utilizzo delle protesi dentarie ha come scopo principale di ricostruire o sostituire denti mancanti o esistenti ma non più in grado di svolgere il proprio lavoro.Si suddividono in;

 

protesi fisse

le corone dentali possono ricoprire denti parzialmente fratturati o erosi e se unite tra di loro possono sostituire uno o più denti mancanti determinando un ponte. Comunque il loro ancoraggio è a carico dei denti. E’ possibile detergerli utilizzando uno spazzolino orale, filo interdentale e scovolini.

protesi removibili

 si differiscono dalle fisse in quanto il loro ancoraggio è meno stabile delle protesi fisse in quanto si poggiano sulle mucose, devono essere controllate periodicamente (una volta l’anno) possono essere rimosse dal cavo orale dal paziente che potrà detergerle tramite uno spazzolino specifico.

protesi ancorate

vengono così definite perché sono caratterizzate da una parte di protesi fissa e l’atra removibile, hanno una serie di ancoraggi a denti o impianti, che ne determinano un’elevata stabilità, gli ancoraggi se ben distribuiti possono dare luogo ad una protesi di tipo mucoimplantere "Toronto".
 
Il Laboratorio odontotecnico è deputato alla progettazione e realizzazione delle protesi dentarie, nonché alla scelta delle tecniche realizzative ed i materiali da adoperare. I macchinari sono sempre più tecnologici e dispongono di software per la gestione delle fasi di lavoro, questo richiede una continuo e costante aggiornamento per più macchinari. La presenza costante del laboratorio odontotecnico presso lo studio dentistico è un enorme vantaggio sia per la sinergia dello sviluppo e progettazione delle protesi nonché la scelta dei macchinari e della immediata risposta al paziente all’assistenza protesica. I materiali che costituiscono le nostre protesi dentarie sono tutti marchiati CE, ovvero hanno superato le specifiche caratteristiche richieste dalla comunità Europea

Otturazioni in Amalgama

Otturazioni in Amalgama e tossicità potenziale.

Usato per decenni, questo materiale, che contiene mercurio, è stato progressivamente sostituito da altri. Ma ci sono rischi per chi ce l’ha ancora in bocca? Le risposte del dentista
L’amalgama usato in odontoiatria conservativa per eseguire le otturazioni è costituito da mercurio (45-50% circa del contenuto totale), argento (22-32%), stagno (11-14%), ed altri metalli. In passato è stato il materiale più utilizzato in odontoiatria, ma negli ultimi anni è stato gradualmente sostituito dai materiali compositi che garantiscono una migliore estetica, e risultati qualitativamente validi. Secondo Odontiatria33  “nel 2015 in Italia si stimano in un’incidenza media del 5%” 
Un altro importante motivo che ha portato alla riduzione nell’uso dell’amalgama è la tossicità ambientale del mercurio che ha portato negli ultimi anni a una serie di iniziative da parte di organismi nazionali ed internazionali per ridurne l’utilizzo in tutti i campi e conseguentemente la sua dispersione nell’ambiente, a tutela della salute pubblica. La tossicità ambientale del mercurio implica che le otturazioni in amalgama siano pericolose per i pazienti?

Cerchiamo di capire meglio.

I vapori di mercurio allo stato metallico (meno pericolosi della forma organica, principalmente metilmercurio, presente nel pesce e altri alimenti) si liberano in  piccola quantità dalle otturazioni e sono parzialmente assorbiti dal corpo umano per poi essere eliminati con le urine.
Negli ultimi anni sono stati eseguiti numerosi studi sia su bambini che su donne in gravidanza che confermano l’assenza di pericoli significativi legati alla presenza di otturazioni in amalgama e alla conseguente liberazione di vapori di mercurio. In media una persona che ha nella propria bocca 10 otturazioni in amalgama va incontro a un assorbimento giornaliero 50 volte inferiore ai limiti di sicurezza stabiliti dall’OMS. Per precauzione però la stessa OMS e l’Unione europea hanno consigliato di limitarne l’utilizzo, sostituendola, quando possibile con altri materiale da ricostruzione  in particolare su soggetti potenzialmente vulnerabili come bambini e donne in gravidanza. Ai primi di febbraio il Parlamento Europeo ha dato il primo via libera a un provvedimento che, prevede, dal 2018, il divieto dell’uso di amalgama dentale nelle otturazioni per i bambini sotto i 15 anni e le donne in gravidanza o in allattamento.
L’amalgama quindi è risultato sicuro sotto l’ aspetto della tossicità, però, come molte altre sostanze, può provocare reazioni allergiche legate ai metalli che lo compongono. Queste reazioni si manifestano con alterazioni dell’aspetto dei tessuti gengivali, in particolare con lesioni lichenoidi in vicinanza dell’otturazione, e possono essere diagnosticate attraverso le prove allergiche  specifiche. In questi casi ovviamente è indicata la sostituzione dell’otturazione  

 

Cit art. Santagostino Magazine